Roma, Tenuta di Tor Marancia. Senza spazi non c’è comunità. Neanche educante
Entrando a Tor Marancia gli occhi si riempiono dell’orizzonte verde della campagna romana che irrompe in città, dietro i palazzi, appena oltre il cemento. 220 ettari nel Parco Regionale dell’Appia Antica, nel Municipio 8 di Roma, la Tenuta di Tor Marancia è un luogo di grandi ricchezze, naturalistiche e ambientali, paesaggistiche, storiche e archeologiche. Ma è anche spazio di socialità e comunità per un intero quadrante periferico della Capitale e risorsa verde per la città intera. La Tenuta ha visto nascere attorno a sé una forte attivazione di cittadini e organizzazioni del territorio, lungo una storia travagliata che dura ormai dal lontano 1991. Lì il 19 settembre è stata organizzata dal Comitato di Quartiere Grotta Perfetta e dal progetto Tutti a scuola e la Rete per il contrasto alle povertà educative Roma Sud Ovest una delle iniziative che hanno popolato l’edizione 2021 di Insieme per il Bene Comune Good Deeds Day, che il CSV Lazio organizza in collegamento con la Fun Race, la Stracittadina di Roma abbinata alla Acea Run Rome The Marathon. Con ingresso da Viale Londra, l’evento si è svolto in una delle porzioni di Tor Marancia consegnate al Comune, Afa 2. Ad oggi, infatti, solo una parte è aperta e fruibile: lunghe recinzioni dividono dal cuore della Tenuta – che ospita grandi ricchezze storiche, archeologiche e naturalistiche – i cosiddetti spazi di prossimità, gli Afa 1, 2 e 3. Di questi, Afa 2 è la prima e finora unica area aperta al pubblico e riqualificata della Tenuta, grazie alla cura dei volontari del Comitato di Quartiere Grotta Perfetta che ha adottato l’area già da tre anni e ne assicura la regolare apertura e chiusura giornaliera, la manutenzione e la pulizia ordinaria e straordinaria. Afa2 è diventato uno spazio di aggregazione sociale: la battaglia intorno a Tor Marancia sta tutta qui, la fruibilità dell’intero parco.
L’appello alle istituzioni
In occasione dell’iniziativa di domenica scorsa, il Comitato di Quartiere Grotta Perfetta, insieme a Forum Ambientalista e con la condivisione delle tante organizzazioni che hanno animato la giornata, ha rinnovato l’appello alle forze politiche e ai candidati sindaco a che, con l’insediamento della prossima Giunta, si possa dare un’accelerazione al percorso intrapreso in precedenza.
«Auspichiamo», ha detto il presidente, Mario Semeraro, «che il prossimo novembre si possa aprire un tavolo tra tutte le forze che vogliono bene a questo territorio affinché i 220 ettari diventino un’unica realtà fruibile, i casali interni siano ristrutturati e usati per finalità a carattere sociale». Come si legge in una nota diffusa in quell’occasione, «i 220 ettari della tenuta sono adatti per realizzare servizi alla città (produzione agricola, aree verde pubblico, ristorazione a km zero, attività socio-educative e culturali). Occorre però velocizzare l’iter di acquisizione delle aree ancora in carico al Consorzio Tor Marancia, utilizzare gli 8 milioni rimanenti di oneri di urbanizzazione per la ristrutturazione dei casali e le altre opere previste, e quindi decidere, a cura delle istituzioni preposte, la pubblicazione di un bando di gestione dell’area, a soggetti d’impresa agricolo multifunzionale, con la partecipazione attiva del volontariato».
Senza spazi non c’è comunità. Neanche educante
Questo il titolo dell’iniziativa del 19 settembre, animata dalle attività proposte dalle organizzazioni della Rete per il contrasto alle povertà educative Roma Sud Ovest nata da Tutti a scuola – progetto che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – per evidenziare il forte legame tra gli spazi patrimonio della città, la povertà educativa e il ruolo della comunità educante sul territorio. Le letture ad alta voce di alberi illustrati di Libelà Aps, le visite guidate di Forum Ambientalista e Io sono Aps, il laboratorio erboristico di Think Green Factory Aps, i grandi giochi di legno e le attività del Centro di aggregazione giovanile Myo Spazio Cemea del Mezzogiorno Replay Network e del Centro di aggregazione giovanile Linkiostro Arciragazzi, la musica con l’associazione culturale Controchiave¸ Fanfaroma e Banda della Montagnola e la mini esibizione in acustica e laboratorio drum circle con il centro musicale Muni-8-Musica – CeIS don Mario Picchi hanno coinvolto grandi e bambini. Per chiudere con l’incontro “La difesa del Parco di Tor Marancia è anche lotta alla povertà educativa. Storia e futuro di una battaglia comune”. Perché il senso sta tutto qui: «La disponibilità di spazi pubblici comuni favorisce l’incontro, ma anche l’impegno disinteressato alla loro cura e preservazione, atteggiamento indispensabile per la tenuta del tessuto sociale e la partecipazione, i due fattori alla base della formazione di una comunità educante», come si legge nella nota.
La storia di questa fetta di verde è stata molto attraversata dai cittadini, ha sottolineato Michela Cicculli, assessora alle Politiche Giovanili Municipio Roma 8. Negli anni, ha ricordato, i comitati di cittadini sono riusciti a preservare questo spazio di riappropriazione dalle speculazioni edilizie. «Questo è comunità educante: insegnare ai ragazzi e con loro costruire protagonismo sul territorio, rendendoli consapevoli che, con il supporto degli adulti, possono cambiarlo». In questi due anni, anche con il lavoro fatto dai centri aggregativi con le istituzioni, abbiamo capito quanto è importante non lasciare soli i ragazzi, che la scuola da sola non può fare tutto». Una volta realizzata, la Tenuta di Tor Marancia sarà il parco urbano più grande d’Europa, un unicum a Roma e nel panorama delle capitali europee», è questa la previsione di Amedeo Ciaccheri, presidente Municipio Roma 8: «Questa giornata e la rete di associazioni attive sul territorio che hanno aderito dimostrano il forte legame tra spazi pubblici e comunità territoriale e il ruolo di protagonismo del volontariato attivo, dai quali il miglioramento della nostra città non può prescindere». Per Ciaccheri parchi come Tor Marancia, «possono diventare con attenzione e coordinamento spazi formativi, educativi, occasione di connessione tra i ragazzi e il patrimonio di valori e di cultura che realtà associative e istituzioni possono mettere insieme e condividere».
Il futuro di Tor Marancia
Io sono Aps ha dedicato la giornata all’esplorazione e all’orienteering. Per Sara Iannucci, presidente dell’associazione che si occupa di pedagogia outdoor e con le scuole dei municipi 5 e 8 porta avanti anche percorsi di educazione alle emozioni, «il punto non è solo la riqualificazione degli spazi verdi come luoghi in cui fare, essere, percepirsi comunità. Bisogna tornare nelle piazze: i nostri figli sono rinchiusi tra le quattro mura della scuola, della palestra, di casa perché tutto sembra più sicuro, ma non è così. Nella piazza c’è l’anziano, c’è la famiglia che non incontreresti, il disabile che fa i conti con le barriere architettoniche; permettere alla strada di tornare ad essere agora è fondamentale, altrimenti si continuerà con la discriminazione, la parcellizzazione, lì dove è invece necessario tornare sul muretto». Tornare sul muretto perché senza spazi la comunità semplicemente non c’è, come ribadisce Paolo Menichetti, Forum Ambientalista, che auspica si trovi «nella prossima legislatura anche la sponda comunale, necessaria per dare una conclusione positiva alla lunga storia della Tenuta di Tor Marancia».
Ora si punta al tavolo di novembre, quindi, e si ribadisce l’auspicio che «anche nelle altre aree di prossima apertura possa esserci la presenza preziosa di cittadini organizzati, elemento indispensabile contro il degrado e per il mantenimento nel tempo della regolare fruibilità», come si legge nella nota. Nella quale, però, le istituzioni preposte sono chiamate a sostenere i volontari e loro organizzazioni.
All’iniziativa del 19 settembre è intervenuta anche Alessandra Aluigi, Assessora alle politiche sociali del Municipio Roma 8, che ha voluto ricordare quanto la pandemia ci abbia insegnato sul valore degli spazi patrimonio della città, «un valore che dobbiamo portare con noi anche in tempi più tranquilli. Iniziative come quella di oggi sono buone pratiche che hanno ancor più valore quando le istituzioni si rendono conto che alcune cose non solo si possono fare ma funzionano e provano a dargli una cornice di stabilità».
«Tor Marancia», ha ricordato l’assessora alla Scuola del Municipio, Francesca Vetrugno «è uno dei progetti di quadrante del bando uscito in questi giorni che prevede quattro reti forti in altrettanti quadranti del Municipio, con 50mila euro per ogni quartiere, e che ha visto protagoniste reti di associazioni, la comunità educante progettare insieme alla scuola». La scuola è un presidio su Tor Marancia, ha continuato, «forse l’unico punto di riferimento credibile che ha questo quartiere, i cui spazi vanno riempiti di attività e valorizzati, così come occorre valorizzare il parco, il territorio».