Roma, Esquilino. Liberazioni e poleis, per il diritto alla cittadinanza
Sabato 30 aprile è stata la giornata conclusiva di 10 giorni, dal 21 al 30 aprile appunto, di Liberazioni, la Festa dell’Esquilino, per festeggiare la nascita di Poleis, il Polo dell’Esquilino per l’Innovazione Sociale con la collaborazione del CSV Lazio. La giornata è stata completamente dedicata all’accesso alla cittadinanza: scelta non casuale visto l’alto valore politico della richiesta nonché del seminario che si era tenuto presso l’Università di Roma 3.
La mattina, presso la scuola elementare Di Donato, a cura di Sara Violi, è stato creato un Albero della Cittadinanza di carta pesta da parte dei tanti bambini e delle tante bambine che, pur essendo spesso nati nel nostro Paese, non possono accedere alla cittadinanza. Un materiale, la carta pesta, che unisce l’economia del riuso a quella sostanza durabile e forte che è la carta.
Festa dell’Esquilino: E adesso la cittadinanza!
Nel pomeriggio la Festa dell’Esquilino si è spostata a Piazza Vittorio, dove la compagnia femminile Women Crossing ha raccontato una fiaba etiope sull’ospitalità con il caratteristico stile internazionale e spregiudicato proprio di questa compagnia nata nell’alveo delle madri della scuola Di Donato. Dopo lo spettacolo è iniziata l’assembla pubblica E adesso la cittadinanza!, pensata per garantire una polifonia di voci che potessero dare centralità proprio a quanti, di ogni età, pur nascendo qui, pur crescendo nelle nostre scuole, non hanno quel riconoscimento agognato che è la cittadinanza. In un luogo, come Piazza Vittorio, la piazza più grande di Roma, da sempre luogo di transito per un’umanità vitale e dolorosa.
I primi interventi sono state testimonianze di persone, fra cui Steve Emejuru, che hanno sottolineato come, pur vivendo da più di vent’anni in Italia, non abbiano gli stessi diritti di chi ha la cittadinanza. Voci forti e vibranti, che, per fortuna, si stanno anche rafforzando nelle istituzioni. Molto bello, infatti, l’intervento di Rahel Sereke, eritrea di Roma, ora meneghina e consigliere municipale nel Terzo Municipio di Milano. È iniziata poi una parte ancora più istituzionale con gli interventi di Barbara Funari, assessora alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale, che ha portato anche il saluto del Sindaco Gualtieri (impossibilitato a partecipare), di don Mattia Ferrari, cappellano nella Diocesi di Modena e sulla Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humans, e di Cecilia D’Elia, deputata del PD eletta proprio all’Esquilino (e nel primo collegio). L’assessora Funari ha ribadito l’impegno della struttura amministrativa del Comune per accompagnare i diciottenni stranieri alla cittadinanza; don Mattia Ferrari ha voluto sottolineare quanto l’aiuto in mare sia fondamentale e quanto le politiche europee siano indietro rispetto ai flussi migratori; Cecilia D’Elia, infine, ha assicurato di seguire il disegno di legge sulla cittadinanza che, seppur complicato dalle vicende parlamentari, potrebbe essere legge prima della fine della legislatura.
In tal senso, è stato auspicato da tutti i presenti, nonché come punto dirimente per il Polo dell’Esquilino per l’Innovazione Sociale, l’attivazione di un Tavolo istituzionale civico che possa seguire e sostenere questo progetto di legge.
La terza conclusiva dell’evento ha visto la partecipazione di altre voci, come Sidiqot Abimola Abale, autrice di un importante diario, Arroganza, identità, emancipazione. Dal diario di Mosunmola, un’italiana nera nata in Nigeria, come Tezetà Abraham e il rap finale di Albertino.
La conclusione musicale di Liberazioni, la Festa dell’Esquilino è stata poi affidata alla lezione di zumba di Steve Emejuru, all’orchestra di Piazza Vittorio nonché al coro multietnico Romolo Balzani. Cori, musiche e balli, per ribadire e concludere dieci giorni importanti che segnano un inizio promettente e impegni concreti, come il diritto alla cittadinanza, per una Roma capitale davvero umana, accogliente e solidale.
Articolo di Lorenzo Teodonio su “Reti Solidali“