Rifugiati. Come farsi riconoscere le proprie qualifiche? Ora c’è un sito di riferimento
Qualifyme.it è un sito nato nel 2014 grazie al sostegno della Chiesa Valdese¸ pensato per chi vuole vedere riconosciuto il proprio titolo di studio o la propria qualifica ed è ora on line in versione aggiornata. Qualifyme è nato all’interno del progetto Qualifichiamoci¸ che ha tre obiettivi:
- Centralizzare e rendere accessibili tutte le informazioni necessarie all’attivazione delle procedure di riconoscimento di titoli e qualifiche conseguiti all’estero;
- Potenziare il lavoro di rete tra i diversi soggetti che partecipano al processo di riconoscimento;
- Sensibilizzare le autorità competenti per il riconoscimento affinché si impegnino in un percorso di snellimento e semplificazione delle procedure.
Con il seminario “Come può oggi chi chiede e riceve asilo in Italia far valere le proprie qualifiche e cercare di costruirsi un percorso professionale adeguato al proprio bagaglio di studi e competenze? Strumenti e pratiche di lavoro a confronto”¸ svoltosi presso la sede dei Centri di Servizio per il Volontariato di Roma il 12 maggio scorso¸ le Associazioni Parsec e A Pieno Titolo hanno fatto il punto sull’inclusione dei migranti e rifugiati in Italia¸ insieme a più di trenta organizzazioni nazionali che lavorano nell’ambito dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati.
Il lancio a livello nazionale del sito ha offerto lo spunto per parlare di migrazioni al di fuori della retorica emergenziale¸ per approfondire il tema delle migrazioni qualificate e della valorizzazione delle competenze di migranti¸ con particolare attenzione all'analisi dei dispositivi¸ delle piattaforme e dei progetti sinora attivati per sostenere coloro che intendono valorizzare il proprio percorso di studi.
In Italia sono più di 270mila gli stranieri in possesso di una laurea e tra di loro più del 60% sono donne. Eppure¸ sia donne che uomini¸ continuano ad essere inseriti nei settori meno specializzati e meno remunerativi del nostro mercato del lavoro. Quello dei rifugiati e della loro collocazione nel mercato del lavoro è un tema decisivo per i futuro dell'Europa e del suo tessuto sociale.
La giornata è stata l'occasione per fare il punto non solo sulle pratiche dei servizi di Programma Integra e del CIR¸ che da anni operano sul territorio romano¸ ma anche per passare in rassegna alcune delle risposte più innovative che insistono sull’ambito della valorizzazione delle qualifiche a livello nazionale ed europeo. Questo approfondimento ha permesso di conoscere attraverso il contributo di Sergio Olivero¸ l'esperienza del progetto X-Team di corridoi educativi del SiTI gestito dal Politecnico di Torino e dall’Università di Venezia. Ha poi partecipato Alessandro Caforio responsabile della nuova University for Refugees di Uninettuno e Uniti per Unire e OIM con la piattaforma Skills 4 Work¸ presto on line in tutti i paesi europei.
La giornata ha così stimolato un confronto tra soggetti pubblici e privati nelll’ottica di costruire un'offerta plurale e integrata di strumenti e servizi sul tema dell'inclusione socio-lavorativa dei migranti che riconosca e valorizzi il capitale umano di cui sono portatori. Hanno partecipato più di 50 persone¸ molti provenienti da SPRAR e CAS di diverse regioni e altri da agenzie della pubblica amministrazione¸ locali e nazionali¸ competenti prevalentemente per lavoro e formazione.
Per informazioni: Associazione Parsec ricerca e interventi sociali [email protected]