Ok della Commissione UE alle disposizioni fiscali del Codice del Terzo settore
La Commissione Europea ha dato il via libera alle norme fiscali previste nel Titolo X del Codice del Terzo settore e che necessitavano dell’autorizzazione europea per entrare in vigore. Un traguardo atteso da anni, frutto di un lungo e intenso lavoro di confronto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Bruxelles.
Dal primo gennaio 2026 – ha spiegato nel comunicato stampa Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo Settore – entrerà finalmente in vigore un regime fiscale ad hoc che prevede, tra le altre cose, la defiscalizzazione degli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Uno degli articoli del Codice che entreranno in vigore è infatti l’art. 79, contenente le disposizioni in materia di imposte sui redditi.
La Commissione Europea quindi, stante le caratteristiche e unicità del Terzo Settore italiano, ha ritenuto che tali disposizioni fiscali agevolative non si configurano come aiuti di Stato, in quanto rivolte ad enti non lucrativi che perseguono attività di interesse generale con finalità di pubblica utilità.
Con l’entrata in vigore del regime fiscale degli enti del Terzo settore, inoltre, cesserà definitivamente di esistere l’Anagrafe delle Onlus. Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2026, le singole organizzazioni dotate della qualifica fiscale di Onlus (che decadrà) avranno tre mesi di tempo per adeguarsi alla normativa del Terzo settore e iscriversi presso il Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).