Inaugurazione dell’Opera #urlodipenelope contro il femminicidio
Giovedì 25 Novembre alle ore 18.00 presso la Casa del Municipio Roma I in Via Galilei, 53 verrà inaugurata l’opera #urlodipenelope contro il femminicidio realizzata dall’Artista Francesca Grosso per l‘Associazione InOltre Alternativa Progressista
Si tratta di un’opera in calligraphy che raccoglie i nomi delle tremila vittime di femminicidio dal 2006 al novembre 2021. I nomi sono stati reperiti grazie all’archivio della Casa delle donne di Bologna. Probabilmente sarà necessaria una riunione della commissione toponomastica.
Parteciperanno all’inaugurazione dell’Opera:
- Claudia Santoloce, consigliera del Municipio I di Roma;
- L’Artista creatrice dell’opera Francesca Grosso e l’Associazione InOltre Alternativa Progressista.
Ecco una presentazione dell’Opera:
Penelope che tesseva la tela di giorno e la disfaceva di notte. Penelope che, sabotando il suo stesso lavoro, cercava di sfuggire alle pressanti attenzioni dei Proci. Penelope che non ha voce, ma solo un telaio.
La figura di Penelope è comunemente relegata al ruolo di mero angelo del focolare, che sopravvive per arrivare sino ai giorni nostri, paradigma perfetto della donna votata all’abnegazione, obbediente, fedele a quanto le aspettative sociali e la morale corrente raccomandano. Incarna perfetta-mente il ruolo di creatura subordinata alla superiorità maschile. Ma se Penelope avesse potuto raccontare da sé la propria storia, quale sarebbe stata la sua voce? Qual è la voce di chi viene messo in disparte, discriminato, messo a tacere?
Dal 2000, sono 3.230 le donne vittime di femminicidio, di cui solo 2.355 in ambito famigliare, con 1.564 perite per mano del proprio partner. Nel mondo ne muoiono 137 ogni giorno.
C’è un denominatore comune, che lega tutte queste donne: se sei una donna, il tuo corpo è terreno di rivendicazioni co-stanti. Se sei donna, ci si aspetta che tu sia madre, consigliera, amante e non certo protagonista della tua esistenza. Che tu sia capace di abnegarti, al punto tale dal trascorrere le tue notti a disfare i fili del tuo esistere piuttosto che a dar voce ai tuoi bisogni, ai tuoi sogni, al tuo io.
Ma Penelope una voce ce l’aveva. E così come lei tutte le donne che quella statistica la compongono. È questo l’intento perseguito da Francesca Grosso (Duemila Voci) nella sua opera, “L’urlo di Penelope n.3”, denuncia ed assieme monito all’intera società civile a non essere sordi al grido di dolore che lacera il ventre del Paese. Un’opera resa possibile solo grazie all’inestimabile apporto fornito dagli archivi di “Femminicidio Italia” e quello di “Casa delle donne di Bologna”.
In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” dobbiamo gridare tutti, assieme.