Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci
E' stato presentato a Roma Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci il Rapporto 2018 del Banco Farmaceutico che fa una riflessione sul modello sanitario italiano. Ecco le questioni trattate: la revisione di farmaci rimborsati; il contributo che avranno i soggetti privati; i pregi e i limiti della sanità integrativa; la valutazione della qualità; il problema dell’invecchiamento della popolazione e l’aumento della mortalità registrato negli ultimissimi anni.
In Italia prosegue la povertà sanitaria¸ le famiglie meno fortunate spendono per la salute un quinto degli altri¸ facendo meno prevenzione ma spendendo poi di più in farmaci. Si vorrebbe risparmiare sulle cure ma nonostante questo¸ i dati indicano che la quota per la spesa sanitaria è in aumento. L’andamento delle donazioni dei farmaci è in rallentamento per quanto riguarda le aziende mentre il contributo della Giornata di Raccolta del Farmaco e il Recupero Farmaci Validi continua a crescere.
Il gap resta anche per le farmacie¸ nonostante ci sia una crescita notevole rispetto al 2017 prosegue infatti infatti inarrestabile la crescita delle farmacie aderenti al programma di recupero dei farmaci ancora utilizzabili: nel 2018 province sono salite a 321‚ 27 in più dello scorso anno.
L’edizione 2018 è stata caratterizzata inoltre dal boom dei volontari: in tutto quasi 19 mila¸ oltre il 34% in più rispetto al 2017. Di questi il 40% sono in Lombardia. Tra i volontari¸ uno su quattro è anziano¸ mentre uno su dieci ha meno di 25 anni. Il volontario è più istruito rispetto alla media della popolazione (oltre il 37% ha almeno la laurea) ed è principalmente un lavoratore dipendente o pensionato. Gli studenti sono solo il 9%.
Le analisi messe a disposizione dal Banco Farmaceutico rappresentano insomma¸ un’importante contributo per analizzare la situazione socio-economica del Paese e le ricadute sulla salute pubblica e per individuare strategie di politica sanitaria che tengano conto della correlazione esistente tra la povertà e lo stato di salute dei cittadini.