Dal Rwanda ai Balcani‚ ai campi di detenzione libici‚ greci e turchi‚ la tragica attualità degli stupri di guerra e la soggettività delle donne
In tre giornate¸ sabato 22 febbraio¸ sabato 14 marzo e sabato 4 aprile dalle 16.00 alle 20.00 si raccontano le conseguenze di guerre recenti¸ le storie della Bosnia ed Erzegovina¸ dove ancora la pace è fredda¸ le separazioni etniche una realtà pesante; del Kosovo¸ dove gli stupri della guerra riemergono nella coscienza collettiva superando i silenzi e le vergogne individuali e la storia del Rwanda¸ il Paese delle donne che dopo il genocidio dei Tutsi hanno ricostruito il loro paese. A raccontare queste storie nelle prime due giornate saranno le voci dei film e dei documentari¸ le testimoni¸ le associazioni delle donne coinvolte¸ nei Balcani come in Rwanda.
Turchia¸ Kurdistan¸ Nigeria¸ Darfur¸ Cile.. . sono tanti i teatri di guerra e di stupri di guerra aperti¸ che verranno affrontati con altre iniziative¸ ma non si poteva non affrontare da subito le violenze che subiscono le donne migranti¸ nel “viaggio”¸ nei campi di concentramento libici¸ turchi e greci¸ nei centri di detenzione europei.
Verrà redatto infine un documento conclusivo con alcune richieste molto chiare: protezione internazionale per le migranti vittime di stupro e violenze; risarcimenti alle donne vittime degli stupri di guerra¸ riconoscimento delle problematiche e dei diritti delle figlie e dei figli degli stupri.
Gli incontri sono stati organizzati da Le Sconfinate¸ Bosnia u srcu¸ Progetto Rwanda¸ NoiDonne in collaborazione con CSV Lazio¸ la Casa Internazionale delle Donne e Noi Donne TrePuntoZero presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma – Via della Lungara¸ 19