CSV Lazio aderisce alla manifestazione nazionale per la Pace del 5 marzo
“È una inaccettabile follia ed una pericolosissima regressione storica.
Non ci sono altre parole per commentare ciò che è successo e sta succedendo in Ucraina.
Questo è il tempo di dichiarare la pace e non la guerra.
Le guerre costituiscono una criminale sequela che ha le caratteristiche del circolo vizioso: guerra chiama guerra”
Queste parole riprese dall’Appello della Tavolo per la Pace rispecchiano il pensiero di molti che in questi giorni assistono attoniti all’evoluzione di un conflitto scaturito nel cuore dell’Europa e che mette in discussione la costruzione di un percorso di Pace sviluppato in
oltre 70 anni.
Come volontari e volontarie abbiamo sempre coltivato i principi di pace e uguaglianza, su cui si fondano le nostre Associazioni, e attraverso incontri e la promozione del Servizio civile, abbiamo anche cercato di promuovere nelle giovani generazione l’impegno verso la
costruzione di comunità solidali e aperte al confronto.
Questa ennesima emergenza umanitaria si aggiunge ad altre emergenze vissute in questi ultimi anni a seguito delle guerre come in Afghanistan o come quelle sanitarie causate dal Covid 19.
In tutte queste vicende il volontariato ha fatto sempre la sua parte e la rete dei Centri di servizio si è sempre mobilitata. Per questo abbiamo subito rilanciato l’appello fatto da CSVnet il 24 febbraio u.s. che, oltre a chiedere di fermare l’escalation di attacchi, sosteneva
la necessità di aprire ogni forma di dialogo.
Come CSV Lazio non siamo rimasti con le mani in mano partecipando agli incontri promossi dal Comune di Roma e raccogliendo richieste, informazioni, iniziative e al tempo stesso vogliamo sostenere tutte le Associazioni che in questi giorni si stanno organizzando
per dare un aiuto concreto verso la popolazione Ucraina.