“Pomeriggio Austen”, omaggio alla scrittrice per i 250 anni dalla nascita
Un pomeriggio insieme per festeggiare la scrittrice Jane Austen, per i 250 anni dalla nascita.
Giovedì 27 marzo alle ore 17.00 un momento di incontro con letture, tea e pasticcini e gli interventi dei partecipanti con le loro pagine preferite da condividere.
L’appuntamento è organizzato a cura di PaRoLiNcOnTrO OdV presso la Biblioteca Nelson Mandela in via La Spezia, 21.
Per informazioni è possibile contattare la biblioteca al tel. 06/45460341 o scrivere a: [email protected]
Ecco una breve biografia della scrittrice:
Nata nel 1775 a Steventon, un villaggio dello Hampshire dove il padre era il pastore della chiesa, Jane Austen morì nel 1817, all’età di 42 anni, dopo aver scritto sei romanzi, iniziati intorno ai vent’anni ma pubblicati solo a partire dal 1811. La sua vita trascorse tra studio, libri, scrittura e famiglia, senza particolari eventi mondani o viaggi, tranne qualcuno nel sud dell’Inghilterra. Nel 1801 la famiglia si trasferì nella bellissima città termale di Bath, nella quale sono ambientate parti dei suoi ultimi romanzi, ma che lei non amò perché eccessivamente rumorosa, caotica, frivola. Alla morte del padre, con la sorella Cassandra e la madre si trasferì a Southampton, a casa del fratello Frank, poi nel 1809 nel cottage di Chawton dell’altro fratello, Edward, dove visse gli ultimi anni della sua vita e dove morì, forse a causa del morbo di Addison. È sepolta all’interno della cattedrale. Poche le notizie certe sulla scrittrice, anche perché delle tante lettere (oltre 3000) che scrisse, solo pochissime sono giunte fino a noi: Cassandra ne bruciò la maggior parte. I suoi romanzi più famosi sono: Ragione e Sentimento, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park, Emma, L’abbazia di Northanger, Persuasione. Oltre a romanzi, si dedicò alla scrittura di tre racconti, cinque altri lavori e una raccolta in tre volumi, Juvenilia, che contiene racconti, bozze di romanzi e parodie. Secondo Virginia Woolf, se fosse vissuta più a lungo, sarebbe stata “il precursore di Henry James e di Proust…: l’artista più perfetta tra le donne, la scrittrice di libri immortali morì proprio quando si stava abituando al suo successo.”