Volontariato. Tante sfide, poco sostegno per affrontarle
Il volontariato è ormai ampiamente riconosciuto per il suo straordinario valore. Il punto è che, al netto del riconoscimento, è necessario che chi fa le leggi si predisponga sempre di più a fornire un sostegno sostanziale all’agire volontario. Se infatti il volontariato è una risorsa del Paese, e da più punti di vista, a questa risorsa che sviluppa senso civico, costruisce e consolida legami sociali, sperimenta anche nuovi modelli di welfare, vanno affiancati sempre di più strumenti che le consentano di svolgere appieno la sua attività.
Tra il predicato e il praticato
È questo uno dei messaggi principali emersi nel corso della celebrazione della 36esima giornata mondiale del volontariato avvenuta ieri al teatro sala Umberto di Roma e promossa da Csvnet, dal Forum del Terzo Settore e da Caritas Italiana. Lo ha affermato in modo netto Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore: «Dobbiamo ridurre la forbice fra riconoscimento retorico e reale possibilità, perché il Terzo Settore spicchi il volo rispetto al ruolo centrale che svolge nel paese».
Una questione che emerge con chiarezza anche alla luce di ciò che è avvenuto alcuni giorni fa in senato, quando, nell’ambito dell’approvazione del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, è stata inserita una norma che prevede di considerare soggette a Iva attività finora esenti, alcune delle quali messe in campo dal volontariato (per saperne di più, vedere a questo link), una cosa che penalizza in particolare le piccole associazioni. E che andrebbe riconsiderata alla luce dell’intero quadro normativo, a partire dal Codice del Terzo Settore e della situazione specifica dello stesso. “Questa norma non deve passare”, ha affermato Pallucchi.
Chiara Tomassini, presidente di Csvnet, «in questo giorno di festa» ha lanciato un caloroso augurio a ogni forma di volontariato – giovanile, femminile, della Terza età, delle piccole e grandi associazioni e ai Csv italiani – a svolgere con la passione di sempre il lavoro e l’impegno quotidiano. E alle istituzioni, alla politica, nazionale e internazionale, ha sottolineato Tomassini, «auguro un’alleanza. Alle istituzioni, alla politica noi chiediamo coerenza fra il predicato e il praticato, senza dover rincorrere emendamenti e bozze».
Solidarietà e sussidiarietà
Don Andrea La Regina, Caritas Italiana, ha ricordato che «nel volontariato esiste un grande giacimento di ricchezza», che si è visto ancora una volta «anche nel contesto della pandemia in cui è stato decisivo nel fare e nel rafforzare i legami sociali». Don Andrea ha citato Papa Francesco (Enciclica “Fratelli di tutti”): «La solidarietà si esprime nel servizio, occorre avere cura delle persone fragili. Il servizio guarda sempre il volto del fratello, non è mai ideologico perché non serve idee, serve persone». «Per questo», ha commentato, «la Caritas ha dato e dà volto a tutto questo. Ma la solidarietà deve essere accomunata alla sussidiarietà», per evitare qualsiasi commistione con l’assistenzialismo o il solidarismo compassionevole o la filantropia. Il volontariato non va inteso, ha concluso, come «un ammortizzatore sociale, ma come uno strutturale attore di sviluppo in grado di generare cambiamento».
CSV Lazio: no all’IVA per il volontariato
A questa linea si è associata Paola Capoleva, presidente del Csv Lazio: «Il volontariato è una straordinaria energia, che spinge verso la sostenibilità sociale, ambientale, economica, verso un diverso modello di sviluppo: questo è ciò che esprime con il proprio impegno. Una straordinaria energia che chiede alla pubblica amministrazione maggiore riconoscimento e più condivisione, anche con percorsi di co-programmazione e co-progettazione. E che non può essere “tassata” dall’Iva come invece ha previsto il senato. È questo un provvedimento che va ritirato, per non rendere vani i tanti sforzi che le associazioni svolgono ogni giorno per accogliere, sostenere e includere nelle comunità ogni persona». Concorda Renzo Razzano, vicepresidente del Csv Lazio, che ha aggiunto: «Con questa norma non sono a rischio solo tante piccole associazioni di volontariato, ma anche le associazioni di promozione sociale, soprattutto quelle di dimensioni minori. È necessario intervenire».
Un volontariato che pensa
La presidente di Csvnet Tomassini ha poi ricordato come il 2022 sarà un anno centrale, con «i Csv impegnati in una sfida importante per una programmazione condivisa e sistemica per far crescere ancora di più il settore». Vi è poi «la concretizzazione del progetto di Csvnet e Anci per dare visibilità al volontariato del nostro paese e renderlo protagonista del cambiamento».
E, poi c’è Bergamo, la città su cui più tragicamente ha impattato la pandemia, che diventa «la prima capitale italiana del volontariato», con i suoi oltre 110mila volontari e oltre 4300 associazioni. Un annuncio dato in anteprima nazionale.
Alla celebrazione è poi intervenuta Linda Laura Sabbatini, direttora centrale dell’Istat, protagonista con Luca Gori (Università Sant’Anna di Pisa) di una sessione sul futuro del volontariato che, ha messo in evidenza Sabbatini, ha sempre avuto un ruolo fondamentale emerso ancor di più nel corso della pandemia: «Il governo», ha sottolineato, «dovrebbe dare al volontariato la possibilità di fare volontariato. Penso per esempio al potenziamento del servizio civile, che ci costa poco ed è uno strumento importante per supportare in particolare bambini e anziani». «È necessario», ha concluso, «avviare un reale appaiamento del volontariato sui territori con enti locali e istituzioni per vincere la partita della coesione sociale». Ha poi sottolineato Luca Gori: «Pensare al futuro del volontariato implica pensare al futuro del Paese post pandemia. E credo che nei prossimi anni si dovrà sviluppare advocacy sul Pnrr, a rimarcare un fatto: i volontari non sono solo bravi a fare, ma anche a pensare, a determinare policy».
Il saluto di Mattarella
La giornata del volontariato, condotta dal direttore di Vita Stefano Arduini, si è conclusa con una serie di testimonianze di volontari sulla sostenibilità ambientale, sui beni comuni e sulla povertà. Ed è stata aperta dal messaggio del Presidente della Repubblica in occasione della giornata internazionale del volontariato: «Il rispetto dei diritti e delle libertà della persona, nella solidarietà, è il patrimonio più prezioso che dobbiamo trasferire alle nuove generazioni: e a questo patrimonio i volontari contribuiscono con passione e ideali, con la forza della loro testimonianza», ha scritto tra l’altro il Capo dello Stato. «Le istituzioni – locali, nazionali, internazionali – hanno nei volontari e nelle loro associazioni alleati importanti nell’affrontare i cambiamenti che si rendono necessari per costruire una società migliore».
Articolo di Fabrizia Bagozzi su “Reti Solidali“