Progetto FAMI Castle: social care ed empowerment di rete
Il nostro percorso alla scoperta degli attori del progetto Fami Castle prosegue con la presentazione della seconda associazione partner: dopo l’IPF Albano Ariccia¸ conosciamo meglio l’Associazione Tuscolana Solidarietà grazie alla collaborazione della coordinatrice Annalisa Todisco.
Come nasce l’Ats e di cosa si occupa?
“L’ Associazione Tuscolana Solidarietà (ATS) è un’organizzazione di volontariato che dal 2003 opera sul territorio dei Castelli Romani¸ con sede a Grottaferrata¸ per dare risposte e supporto alle diverse forme di fragilità e disagio sociale e mentale (nuove povertภanziani¸ vittime di usura e della tratta¸ donne sole¸ immigrati¸ persone con difficoltà). La sua mission è l’inserimento sociale attivo e l’empowerment della persona¸ nel rispetto della dignità. Per questo¸ oltre alla raccolta e distribuzione di beni di prima necessitภATS interviene nel campo dell’inserimento lavorativo (sportello lavoro con accompagnamento e monitoraggio)¸ della formazione (corsi per assistenti familiari¸ formazione dei volontari nei servizi di salute mentale¸ formazione all’intercultura)¸ della mediazione culturale (nelle scuole¸ nella sanità) e della tutela legale (avvocato¸ consulente del lavoro¸ pratiche di invalidità ecc.).
La nostra associazione fa parte della Consulta del Disagio Mentale RM6¸ è iscritta all’albo nazionale delle associazioni che operano sull’immigrazione e nel contrasto della tratta degli esseri umani¸ nonché all’UNAR (ufficio Discriminazioni Razziali). E’ ente di accoglienza per soggetti sia in “messa alla prova” che per “Lavori Socialmente Utili”¸ oltre che per persone con disagio mentale in borsa lavoro.”
Parliamo del progetto Fami Castle: Cosa vi ha spinto a partecipare e quali sono¸ secondo voi¸ i punti di forza del progetto?
“Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa del progetto Castle: nel nostro percorso¸ ascoltando le storie individuali nel nostro sportello di segretariato sociale e attraverso i nostri mediatori culturali nelle scuole¸ ci siamo infatti resi conto di quanto siano “invisibili” le persone e le famiglie in condizioni di disagio psicosociale¸ delle difficoltà della loro presa in carico¸ ancora maggiori nel caso dei cittadini stranieri¸ complicate dalla diversità culturale e dai problemi comunicativi.
Il progetto ci consentirà di raccordarci ancor più proficuamente con i servizi pubblici e con altre organizzazioni del terzo settore sul territorio¸ aumentando la capacità di intervento su questi casi e contrastando allo stesso tempo la marginalità e le tensioni sociali che ne derivano. Inoltre¸ come spesso si è osservato¸ questo sviluppo delle capacità di intercettazione dei bisogni sul territorio potrà andare a beneficio dei servizi per tutti i cittadini.”
Qual è l’attuale stato dell’arte del progetto?
“La nostra associazione ha proceduto¸ insieme alle associazioni partner del progetto¸ alla mappatura delle attuali prassi sul territorio e delle relative criticità e buone pratiche¸ per l’elaborazione di un modello operativo comune. E’ stato utilizzato a tale scopo un questionario frutto del lavoro collettivo tra i diversi partner del progetto; in particolare¸ la nostra associazione si è occupata di mappare le prassi all’interno della ASL¸ da un lato¸ e delle associazioni di migranti e reti etniche¸ dall’altro.
Castle è come un castello che consente di costruire relazioni di rete mettendo a frutto le diverse competenze. Già da ora¸ nella costruzione in progress e partecipata del progetto (dalla conoscenza della realtà esistente¸ alla formazione e quindi all’intervento) siamo coinvolti tutti insieme¸ associazioni¸ istituzioni e servizi pubblici¸ imparando gli uni dagli altri. Sicuramente¸ questa è la marcia in più di Castle.”
Grazie ad Annalisa¸ grazie all’Associazione Tuscolana Solidarietà e buon proseguo di progetto!
Per informazioni: [email protected]