L’economia sociale e solidale deve diventare un’ambizione politica dell’Unione europea
Un gruppo di reti e di coordinamenti europei dell’economia sociale e solidale e delle autorità locali chiede alle istituzioni europee un maggior impegno per mettere in campo politiche in questo settore
Le elezioni europee del 26 maggio 2019 rappresentano un'opportunità storica per garantire la partecipazione dei cittadini alla definizione del futuro dell'Unione. Un futuro che deve essere basato sullo sviluppo sostenibile e sul progresso economico e sociale.
L'economia sociale e solidale infatti non è un'utopia: è già una realtà economica che in Europa riguarda un'impresa su 10¸ dà lavoro a 13¸6 milioni di dipendenti¸ ha 5¸5 milioni di volontari e genera l'8% del PIL europeo. Ha caratteristiche di cui oggi si sente una stringente necessità: ha una finalità sociale o di interesse generale¸ è locale e si basa sulla re-internalizzazione dei profitti¸ ha una governance democratica e partecipativa. È quindi una risposta alle sfide della globalizzazione¸ all'eccessiva finanziarizzazione del mondo economico¸ alla perdita di fiducia dei cittadini nei decisori pubblici¸ alla mancanza di democrazia nelle imprese e alla disparità di genere.
Per questo¸ le organizzazioni dell’economia sociale e solidale chiedono che i leader politici europei¸ e in particolare il futuro Presidente della Commissione¸ si impegnino per garantire la visibilità e sviluppare una politica europea di economia sociale¸ allo stesso livello delle principali politiche commerciali¸ agricole¸ monetarie¸ monetarie o regionali europee. Il Parlamento Europeo¸ per parte sua¸ dovrà reiterare l’Intergruppo per l’Economia Sociale.
Ciò richiede di attribuire all’economia sociale una priorità programmatica per il periodo 2021-2027¸ attraverso la creazione di un programma specifico e l'attuazione di un piano d'azione europeo entro la prossima Commissione.
Si potrebbe creare un "Erasmus dell'economia sociale" che¸ con una dotazione di bilancio di 3 miliardi di euro¸ avrebbe un triplice obiettivo: promuovere la formazione all'imprenditoria sociale¸ sviluppare un partenariato transeuropeo tra imprenditori¸ rappresentanti di ecosistemi o organizzazioni dell'economia sociale e promuovere partenariati tra autorità pubbliche nazionali e regionali per lo scambio di buone pratiche.
In allegato il testo completo del documento¸ che è stato firmato da:
Claude Alphandéry¸ Presidente Onorario del “Labo de l’ESS” (Francia)
Christiane Bouchart¸ Presidente del «Réseau des collectivités territoriales pour une Economie Solidaire – RTES» (Francia)
Michel Catinat¸ Presidente del progetto Europa presso il « Labo de l’ESS » (Francia)
Giuseppe Guerini¸ Presidente della “European Confederation of Industrial and service cooperatives” – CECOP
Antonio D’Alessandro¸ Presidente di PARSEC Consortium (Italia)
Luigi Martignetti¸ Segretario Generale del «Réseau Européen des Villes et Régions de l’Economie Sociale» – REVES
Jan Olsson¸ Co-Presidente del «Réseau Européen des Villes et Régions de l’Economie Sociale » – REVES
Juan Antonio Pedreño¸ Presidene di «Social Economy Europe» e della «Confederación Empresarial Espanola de la Economia Social»
Sébastien Pereau¸ Segretario Generale di «ConcertES» (Belgio)
Jérôme Saddier¸ Presidente di «ESS France »
Felice Scalvini¸ Co-Presidente del «Réseau Européen des Villes et Régions de l’Economie Sociale» – REVES
Denis Stokkink¸ Presidente di «Pour La Solidarité» (Belgio)
Hugues Sibille¸ Presidente del «Labo de l’ESS» (Francia)
(Comunicato Stampa – maggio 2019)