CSV LAZIO: ora si guarda al domani
Si è tenuta ieri a Roma, caratterizzata da una grande partecipazione, l’assemblea per il rinnovo delle cariche sociali CSV Lazio. Una giornata importante per il CSV, di coronamento dei primi tre anni del Centro e di rinnovamento verso il futuro.
Negli ultimi tre anni il CSV si è messo alla prova e si è consolidato in un periodo storico di grandi mutamenti sociali e complessità, caratterizzato dalla Riforma del Terzo settore, dall’emergenza legata al Covid prima e al conflitto ucraino poi, dall’aumento delle disuguaglianze e delle povertà. Tre anni in cui il sistema volontariato e l’associazionismo sono stati chiamati a mettersi in discussione, a ripensare la propria azione e il Centro, dal canto suo, ha innovato profondamente il proprio modo di operare e di relazionarsi con il mondo associativo, trasformando l’emergenza in opportunità.
«Oggi», come si legge nel documento di fine mandato, che, presentato ieri in assemblea, riparte dal qui e ora per proiettarsi al futuro del Centro, «il CSV Lazio ha una configurazione solida, frutto di uno sforzo di riorganizzazione, parallelo ad un ampliamento della base sociale, passata da 80 a 113 soci, una compagine costituita da piccole associazioni e grandi reti».
Parole chiave di sviluppo
Durante l’assemblea di ieri sono stati eletti i nuovi componenti del Comitato Direttivo, del Collegio dei Sindaci e del Collegio dei Garanti CSV Lazio. «Per me è motivo di orgoglio sapere con quanto impegno avete lavorato insieme a noi in questi anni sulla strada dell’unificazione», ha detto Paola Capoleva, presidente uscente, ai partecipanti all’assemblea, per continuare: «abbiamo avuto il coraggio di affrontare sfide e cambiamenti e il Comitato Direttivo è stato un esempio nel portare a termine questo percorso di unificazione». Ora si punta in avanti, all’insegna di parole chiave condivise: prossimità territoriale; supporto formativo; costruzione di reti; volontariato locale; valorizzazione e partecipazione dei soci. E ancora, la tessitura di interlocuzioni sempre più efficaci con le pubbliche amministrazioni, l’amministrazione condivisa, la co programmazione e la co progettazione; il consolidamento della Conferenza regionale del volontariato e delle APS; lo sguardo al sistema nazionale dei CSV; i giovani.
I nuovi organi sociali del CSV Lazio
Dopo l’approvazione del bilancio consuntivo e del bilancio sociale, che come ha spiegato Enzo Morricone, Coordinatore generale CSV Lazio, prende in analisi, tra l’altro, l’andamento dei servizi nell’ultimo triennio, evidenziando l’impatto dell’emergenza Covid su alcune tipologie di servizi, un focus di restituzione è stato dedicato al Servizio civile universale e al lavoro svolto dal Centro in risposta all’emergenza afgana prima e ucraina poi, in collaborazione con l’Assessorato Politiche sociali della Regione Lazio e Protezione Civile regionale.
Dall’Assemblea, grandemente partecipata, sono stati votati, per il Collegio dei Sindaci Antonella Greco e Demetrio D’Antimo; per il Collegio dei Garanti, Mauro Marinelli, Silvana Zambrini e Alberto Manni.
Al nuovo Comitato Direttivo CSV Lazo sono stati eletti: Maria Cristina Brugnano; Paola Capoleva; Vincenzo Carlini; Raffaele Castaldo; Sergio Cervo; Danilo Chirico; Andreina Ciogli; Cristina De Luca; Antonio Felice Fargnoli; Claudio Graziano; Tiziana Latini; Carla Messano; Carlo Quattrocchi; Roberto Rosati; Giulio Ernesto Russo.
Al nuovo Comitato Direttivo gli interventi in assemblea hanno rivolto indicazioni di impegno futuro: l’attenzione al sud del mondo e alle conseguenze dei cambiamenti climatici; la situazione di Rom, Sinti e Camminanti nella nostra regione; il tema della gestione dei beni immobili da parte del Comune di Roma, che mette a rischio la sopravvivenza di molte piccole associazioni. E ancora, il procrastinarsi dell’emergenza ucraina, i corridoi umanitari e il tema delle migrazioni mondiali, la presenza straniera in Italia, il dritto alla cittadinanza e le seconde generazioni.
«Siamo di fronte a una realtà composita», ha sottolineato Antonio D’Alessandro, vice presidente uscente CSV Lazio. «Grazie al lavoro fatto insieme, abbiamo portato avanti un’idea di CSV partecipato, una scelta politica prima che organizzativa. Siamo stati fra i pochi centri in Italia a incrementare il numero dei soci in modo significativo, senza, a questo, vincolare i servizi. E abbiamo sviluppato un modello originale, in opposizione alla visione del CSV come mero erogatore di servizi». L’invito al nuovo Comitato Direttivo, per D’Alessandro, è a rendere il CSV Lazio soggetto di sviluppo locale, «a far sì che la burocratizzazione non abbia la meglio sulla complessità, nella convinzione che dopo sarà meglio di prima».
«L’idea dell’unificazione è mettere insieme esperienze diverse, facendo spazio al rinnovamento. Al prossimo gruppo dirigente il compito di partire da un percorso di unificazione ormai consolidato verso una crescita ulteriore», ha detto, rivolgendosi al nuovo Direttivo, Renzo Razzano, che è stato Presidente di Spes e di CSV Lazio, ora a fine mandato. «È un quarto di secolo che sono impegnato nel CSV Lazio ed è da più tempo che mi occupo di volontariato e di fare volontariato non si smette», ha detto Razzano, che ha dedicato una riflessione all’attuale complessità sociale – che «esige un armamentario interpretativo più raffinato perché si sia poi in grado di portare un contributo» -; ai limiti della Riforma del terzo settore – «che richiedono un cambiamento culturale: il volontariato non è prestatore di servizi, e questa cosa sfugge all’impostazione della Riforma. Inoltre, il gravame burocratico che essa impone rischia di pesare eccessivamente sulle piccole organizzazioni, il sale della democrazia nel nostro Paese» -; al tema della valorizzazione e della crescita delle risorse umane dei CSV.
Ora il nuovo Comitato Direttivo, convocato dal consigliere anziano, si riunirà entro due settimane per l’elezione del nuovo presidente. Al Comitato Direttivo e ai membri del Collegio dei Sindaci e del Collegio dei Garanti auguriamo buon lavoro.